Solo chi vive i campi di calcio del settore giovanile può capire i gravi danni generati da allenatori inadeguati. Danni che purtroppo toccano la sfera psicologica di un bambino. Danni che potrebbero influenzare la crescita del piccolo giocatore, non tanto per le ripercussioni nel mondo del calcio, ma purtroppo per le influenze di questi danni nella vita di tutti i giorni.
Come consuetudine del mio blog, parlo di esperienze che ho vissuto in prima persona e non per sentito dire!!!
Sabato pomeriggio. Sono sul campo a seguire, come responsabile tecnico, le partite del settore giovanile delle "mie" squadre. Durante la fase di "riscaldamento" pre-gara (se così possiamo definirlo nelle categorie dell'attività di base), l'occhio mi cade sul portiere della squadra avversaria: si siede dietro alla porta e si mette a piangere. In questi casi non riesco mai a resistere e mi avvicino al bambino, insieme al suo allenatore, persona molto dolce che mi aiuta a consolarlo.
"Non voglio giocare. I compagni dicono che sono scarso. Sbaglio e faccio perdere la squadra. Meglio che gioca XXX, lui è più forte di me."
Queste sono le parole del bimbo, parole che mi fanno riflettere, e che cerco di ammorbidire per convincerlo a tornare in campo. Fortunatamente ci riesco e la partita viene disputata serenamente senza alcun problema.
"Dov'è quindi il problema?" "Quali danni?" - vi starete chiedendo.
Fin qui nulla di strano, normale amministrazione.
Dopo qualche settimana dall'episodio, parlando al telefono con un amico di una società vicina (sia in termini chilometrici che di filosofia calcistica), mi capita di "sparlare" male (come faccio spesso) dell'operato di un allenatore (purtroppo incontrato nuovamente su un campo da calcio con dei bambini) che, con i suoi modi bruschi, umilianti e arroganti, crede di avere la verità del calcio in tasca e gestisce ogni gara dei piccoli come fosse la finale di Champions League.
Cosa scopro? Che questo esemplare di allenatore è stato l'allenatore del portierino impaurito descritto sopra, nei precedenti 4 anni!!! WOW ... e più parlo al telefono e più scopro aneddoti imbarazzanti, o meglio allarmanti sull'operato del "nuovo GURU del calcio".
Subire per ben 4 anni l'umiliazione, le urla, gli insulti dell'allenatore e, cosa ancora più grave, dei propri compagni di squadra che per colpa sua perdevano le partite ed i tornei, ha lasciato segni evidenti nell'autostima di questo bambino.
Mi chiedo:
- ma tu società che permetti ad uno così di gestire dei bambini, come fai a stare serena?
- ma tu genitore che vedi tuo figlio subire pressioni psicologiche di questa portata, perchè non lo fai presente alla società?
- ma tu presunto allenatore, ti sei mai chiesto quali DANNI stai provocando nelle menti dei bambini che credi di allenare?
Chiarisco:
per evitare fraintendimenti, visto che poi la gente dice in giro che sembra che sia bravo solo io, che si lavori bene solo nella società in cui opero!!!
- non pretendo di avere ragione o di dover insegnare ad altri il mestiere dell'allenatore del settore giovanile
- voglio solo dare uno spunto di riflessione soprattutto ai genitori per poter valutate bene se l'ambiente in cui si allena vostro figlio sia sereno o se invece sia fonte di inutili pressioni psicologiche
Dal Comunicato Ufficiale N.1 del Settore Giovanile e Scolastico:
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