Agosto è alle porte. Le società dilettantistiche hanno appena concluso i loro Campus Estivie i loro Open Day. Finalmente si stacca la spina. Proprio in questo momento di relax inizia la fase "critica" delle scelte (anche se qualche società si è già portata avanti facendo firmare cartellini a luglio!!!).
"In quale società calcistica iscriverò mio figlio?"
Molte famiglie sono già certe di rinnovare l'iscrizione a Settembre nella società in cui già erano lo scorso anno o dove già gioca un amico del figlio.
Molte famiglie sono già certe di cambiare società (allenatori non all'altezza, società poco organizzata, mio figlio merita di meglio, ....) e le altre famiglie sono dubbiose.
Non faccio fatica a credere che qualche dubbio o qualche incertezza sia proprio opera dei Campus estivi e degli Open Day.
Premetto che ogni genitore è libero di scegliere il meglio per il proprio figlio e che abbia la facoltà di portarlo dove vuole senza rendere conto a nessuno (a volte sarebbe meglio rendere conto al figlio!!!),
ma spero sempre che a scegliere sia principalmente il bambino aiutato e sostenuto dai genitori nel valutare i pro e i contro.
Con questo articolo vorrei solo offrire dei semplici spunti di riflessione:
- diffidate di quelle società che vi promettono partite al sabato e alla domenica
("più giocano e meglio è")
- diffidate di quelle società che vi promettono amichevoli con squadre professionistiche
("solo confrontandosi con i più bravi si cresce")
- diffidate di quelle società che vi promettono partite con squadre di età superiore a quella di vostro figlio
("si cresce prima e si forma il carattere")
Volete raggiungere gli stessi obbiettivi appena citati rispettando le esigenze di vostro figlio? Secondo me c'è un metodo più semplice e sereno:
alla domenica portate i vostri figli al campetto dell'oratorio del vostro paese.
I bambini si troveranno a giocare con amici che conoscono (magari compagni di scuola ma non di squadra), con altri che conoscono meno, con quelli di età e capacità differente, ma soprattutto saranno liberi di giocare come e quanto vogliono senza nessun adulto (genitori, allenatori, dirigenti, nonni...) che gli imponga delle regole.
Sedetevi quindi lontano dal campo e osservate vostro figlio: vi sorprenderete di ciò che vedrete e come me direte "Ma perchè non fa queste cose con la sua squadra?"
La libertà di provarci e di sbagliare è il metodo più allenante per migliorare i propri limiti: non sono certo le partite con i professionisti che fanno crescere!!!
E se penso che anche alla domenica, molti bambini, dopo la settimanale partita del sabato vengano caricati su auto e pulmini, obbligati a viaggiare per ore, per poi giocare a calcio solo qualche minuto ... preferisco una società che mi garantisca una buona educazione e che rispetti le famiglie lasciando la domenica libera. Sarà poi a mio figlio a decidere se raggiungere a piedi in pochi minuti l'oratorio ed organizzare il PARTITONE.
Solo così potete scoprire veramente chi è vostro figlio e cosa voglia fare veramente.