Mi dispiace tornare a scrivere sul mio blog per una questione non puramente tecnica, ma dopo la pubblicazione di questo articolo sui giornali locali, sento il bisogno di dire la mia sull'argomento.
Qualcuno potrebbe chiedermi? - "Chi sei tu per avere voce in capitolo su questa faccenda?" Risposta: "Ho allenato le squadre del settore giovanile della Nuova Ronchese (prima della fusione) e della Vibe Ronchese (dopo la fusione) ed attualmente ricopro il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile della Vibe Ronchese. Quindi i due ambienti li conosco bene".
Premetto subito che in questo post non mi schiererò nè da una parte e nè dall'altra, non è questo il mio obbiettivo. La cosa che mi interessa è solo salvaguardare il CALCIO dei BAMBINI.
Per settimane sono stato in silenzio ad osservare le provocazioni, gli insulti e le polemiche e quando i toni hanno raggiunto livelli esagerati, mi sono prodigato di contattare gli interessati di entrambe le parti, chiedendo loro di moderare i toni o meglio ancora, di deporre le armi, perchè questa GUERRA DI RELIGIONE non sarebbe servita a nessuno, anzi era l'ennesima esibizione negativa, di un qualcosa che personalmente sto cercando di COMBATTERE e CONTRASTARE da anni, prima alla Nuova ed ora alla Vibe Ronchese.
E' veramente strano come possa far più scalpore e generare maggior interesse un fatto negativo piuttosto che anni di duro lavoro (di entrambe le società) al servizio della crescita, formazione ed educazione dei bambini e dei ragazzi di Ronco, Bernareggio, Villanova e paesi limitrofi.
Vorrei quindi chiedere a tutte le persone coinvolte di tornare a parlare di CALCIO SANO, di calcio a livello di bambino e di avere almeno l'accortezza di tenere fuori da queste polemiche i SETTORI GIOVANILI e tutte le persone che come me ci mettono la faccia e credono in un CALCIO EDUCATO.
Sono infastidito, come amante del calcio e come addetto ai lavori, da frasi del tipo: "Come si fa ad iscrivere un bambino in una società così?" - sia chiaro, rivolte sia alla Nuova che alla Vibe Ronchese - perchè so quante persone educate, volenterose, competenti, spendono parte del loro tempo libero dietro all'illusione di poter CAMBIARE i luoghi comuni del calcio.
Non accetto quindi che dei capricci degli adulti nati SOLO ESCLUSIVAMENTE per incomprensioni sulla PRIMA SQUADRA, mettano in cattiva luce i progetti formativi che si vogliono realizzare con i bambini ed i ragazzi.
Concludo dicendo che tutti noi possiamo avere visioni diverse su come organizzare una società sportiva e credo che sia lecito anche creare qualcosa di alternativo da offrire alle famiglie dei nostri paesi. Il tutto però deve sempre essere fatto con il massimo RISPETTO e la massima EDUCAZIONE possibile, perchè poi certi valori, su un campo da calcio, diventano difficili da INSEGNARE.