Come è difficile seguire tutti i gruppi WhatsApp!!!
Ormai le comunicazioni ufficiali vengono fatte mediante questo strumento: amici, scuola, catechismo, società sportive. Calcio incluso.
Bellissimo!!! Per uno tecnologico come il sottoscritto che svolge il triplice ruolo di genitore, allenatore e responsabile è il massimo: avvisare in un secondo tutti i genitori sugli orari di svolgimento degli allenamenti, delle partite o eventuali variazioni dell'ultimo momento, credo sia fantastico.
Purtroppo i problemi non vengono creati dallo strumento, ma da chi lo usa (o meglio abusa).
Non vorrei dare lezioni di come si utilizzino i "social", per non passare per "professore", ma se un gruppo WhatsApp, creato come BACHECA INFORMATIVA per i genitori, viene scambiato per un "luogo" dove tutti possono dire tutto e criticare l'operato di persone educate, intravvedendo sempre la malafede o la persecuzione nei confronti del proprio figlio, gridando allo SCANDALO, all' INGIUSTIZIA o all' EMARGINAZIONE, permettetemi che un minimo di "orticaria" mi possa venire.
Sono però abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno e con piacere condivido un esempio positivo: un bellissimo messaggio postato da un papà (che ringrazio affettuosamente) su uno di questi famosissimi gruppi.
Se tutti i genitori fossero come questo padre e riscoprissero veramente il loro ruolo, non ci sarebbe bisogno di nascondersi dietro ad un gruppo WhatsApp per giustificare l'operato del figlio, ma basterebbe serenamente SPIEGARE AL FIGLIO LA VERITA'.
Ciao a tutti
Premetto che l’intenzione di queste mie parole non è sollevare altre polemiche ma cercare di riflettere su alcuni aspetti riassumendo questi primi 4 mesi in poche parole
Allora... all’inizio dell’anno venivano convocati per le partite più o meno tutti.
RISULTATO: ci siamo lamentati che non era giusto “buttare” nelle partite dei bambini non ancora pronti tecnicamente chiedendo più allenamenti
A questo punto si è deciso di prediligere nelle convocazioni i bambini più pronti.
RISULTATO: abbiamo sottolineato l’importanza che tutti i bambini abbiano la possibilità di giocare le partite
Poi ad un certo punto si è deciso che per le convocazioni, oltre al livello tecnico, si premiava la costanza o l’impegno del bambino in modo da dare più o meno la possibilità a tutti di giocare.
RISULTATO: anche così non va bene perché se un bambino si ammala non è giusto “punirlo” con una non convocazione
Quindi cosa vogliamo fare? Cosa vogliamo chiedere alla società... non troveremo MAI una linea di condotta che vada bene a tutti.
Guardate non voglio criticare nessuno o prendere le difese di nessuno e tantomeno sollevare altre polemiche; vorrei solo sottolineare come sia difficile accontentare tutti. A volte bisognerebbe accettare un compromesso che vada bene più o meno a tutti, tra quello che desideriamo e quello che ci viene offerto.
Spiegare a mio figlio che sabato non giocherà la partita perché altri bambini si sono allenati durante la settimana e lui no, lo vedo come un insegnamento sul fatto che l’impegno e la “dedizione” alla lunga pagano.
Grazie