mercoledì 28 febbraio 2018

Quali regole?

Io: "Scusi mister, ma perchè non fa rispettare le regole ai suoi bambini?"

Lui: "Quali regole?"


Facciamo un passo indietro. 

Sabato mattina, porto i miei Primi Calci 2010 ad un raggruppamento federale su uno dei campi della brianza. Purtroppo, come spesso mi accade, la nostra squadra è un raro caso di correttezza e onestà: rispetto delle distanze sulla prima palla giocata dal portiere, rispetto delle distanze sulla prima palla giocata su fallo laterale, fallo laterale con passaggio corto, calcio d'angolo con passaggio corto, onestà sui falli (chiaramenti quelli commessi) e anche nel caso in cui la palla scivoli altre le linee ("L'ho tirata fuori io" - dicono i miei bimbi).

Lo so. Forse così è un'esagerazione. Ma se deve essere scuola calcio, il termine scuola mi fa venire subito in mente il "rispetto delle regole".

Ma torniamo al racconto.

Dopo un'ora e un quarto di partitelle, dove mi sono limitato a ricordare ai miei bambini: "Lasciate controllare la prima palla" - "Se la palla è fuori ditelo" - "Il primo passaggio è corto" - "Chiamate il fallo" (ma come avrete ben capito i destinatari di questi messaggi non erano i miei Primi Calci, ma gli avversari, o meglio i loro allenatori), mi avvicino serenamente ad uno degli allenatori e gli pongo la domanda che avete letto sopra.

Lui: "Quali regole?"

Io, sorpreso: "Come, quali regole? Quelle dettate dalla Federazione!!!"

Lui: "Se me lo chiedevi prima della partita le avrei fatte rispettare".

Io, sempre più sorpreso: "Ma scusa, perchè non gliele insegni e gliele fai rispettare sempre?"

Lui: "Anche altre società non le rispettano".

Io, strabuzzando gli occhi: "Ma cosa c'entra? Se ci tieni a far crescere i tuoi bambini, le fai rispettare sempre!!!"

Lui: "Sono rimasto fregato tante volte giocando contro squadre che non le rispettavano".

Io, stremato da tanta incompetenza: "Scusa, ma le regole non sono per te, per farti vincere le partite, ma servono ai bambini".

Lui: "Se me lo chiedevi prima della partita le avrei fatte rispettare".

Ho mollato il colpo: "Ok. Grazie mister. Buona giornata".